sabato 11 maggio 2013

STELLE E STRISCE


Ieri sono riuscito a incontrare dopo quasi un anno il mio amico "americano".
Scrivo americano tra virgolette perché in realtà è sardissimo, ma vive in America con suo marito e le loro due figlie. E' venuto in Italia per una breve vacanza e ha cercato di vedere più amici e parenti possibili prima della partenza. Tutte le volte è un tour e io mi sono goduto fino all'ultimo minuto delle due ore che abbiamo passato insieme, passeggiando per Alghero, sotto un sole estivo che ci ha colti di sorpresa. 
Ci siamo seduti in un tavolino di un bar sulle antiche mura della città, e sorseggiando una Coca ghiacciata abbiamo parlato un po' di noi, ammirando il mare e il promontorio di Capo Caccia in lontananza.
Sogni, desideri, progetti, aspirazioni... cosa tutto non è passato sulle nostre lingue in quelle due ore?

Vorrei dire di avere tutto sotto controllo... ma non è così.
Mi manca il tempo da dedicare alla scrittura. 
Se non scrivo sto male.
Se non creo sto male.
Se non invento storie sto male.
Se non assecondo il mio mondo interiore cosa vivo a fare?
Sandro mi ha capito benissimo: anche lui amante della scrittura (ha pubblicato un romanzo con Fazi), con le bambine e il lavoro di insegnante, non riesce più a concentrarsi per portare avanti tutte le idee che gli si agitano come vermi dentro la testa. 

La verità è che il nuovo lavoro (tanto per cambiare) mi prende troppe ore al giorno... per questo voglio capire meglio cosa desidero davvero.
Aspetterò qualche mese e vedrò un po' cosa fare della mia vita.
L'idea di partire per l'America non sarebbe male. 
Portland mi aspetta... ho una camera con un letto matrimoniale e un caminetto acceso. L'Atlantico fuori dalla finestra e le aragoste e i granchi più grandi che possa immaginare. 

Un sogno a stelle e strisce... poche stelle... e molte strisce. 

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