venerdì 18 maggio 2012

LE COSE GIUSTE


La mia avventura con la nuova edizione del Torneo di Gems è finita subito.
La mia storia non è passata tra i 200 romanzi entrati in semifinale grazie ai voti dei lettori.
15 persone che non conosco hanno letto le prime 40 pagine del mio romanzo urban-fantasy e alla fine dei conti ho preso un voto medio di 6.24 che mi ha precluso la possibilità di proseguire la gara.
Confesso di esserci rimasto male.
Non mi aspettavo un'esclusione e la botta è stata forte.
Ero consapevole di rischiare con un testo particolare e infatti sono stato penalizzato da alcune scelte precise.
Il mio è un romanzo pop...volutamente pop.
Gioca con gli stereotipi del genere e si diverte a mescolare le carte senza badare troppo "alla cosa giusta da scrivere".
Ho scritto le cose giuste per me.
E sono stato silurato.
Un dialogo tra due tossici è stato lo scoglio che mi ha fatto naufragare.
Linguaggio violento, volgare, crudo e inadeguato.
Pompino non si può dire. Fellatio forse sì.
Cazzo neanche a parlarne. Accipicchia invece sì.
Ora ci rido sopra.
Pensare a due tossici in pieno sballo che parlano come due accademici della Crusca mi sembra alquanto inverosimile.
Il linguaggio "parlato" dai personaggi racconta i personaggi stessi.
La loro visione del mondo.
Bisogna restare fedeli alla storia che si scrive e non temere di risultare "scomodi".
Ho terminato di leggere l'ultimo libro di racconti di Niccolò Ammaniti e ora mi chiedo come avrebbero giudicato un suo testo davanti a scene molto forti e particolari.
Silurato o premiato?
Sono certo che senza quella scena le cose sarebbero andate molto diversamente.
Un lettore ha persino smesso di leggere il testo dopo quel punto cruciale.
Turbato dal mio stile.

Ecco uno stralcio del giudizio:
"Però, quello che è stato per me un vero shock è stato il leggere dal terzo capitolo in poi. A malincuore, dopo una manciata di pagine, ho dovuto chiudere il programma di lettura. Prevedo, anche se spero non sia così, che il linguaggio usato venga segnalato. Capisco che lei abbia voluto riprodurre un ambiente che nella realtà esiste, ma non vedo come un libro con questo linguaggio, anche se reale, potrebbe mai essere posto sulle bancarelle. (...) Quindi, è mio dovere farle notare che nessuno, o meglio una ristrettissima minoranza, accetterebbero di sottostare a una narrazione di questo tipo."

Chi mi dice che uso pochi aggettivi e chi mi dice che ne uso troppi.
Chi mi dice che i dialoghi sono perfetti, reali e credibili e chi mi dice l'esatto contrario.
Chi mi dice che tratteggio bene i personaggi e chi mi dice che sono tutti piatti e banali.
Insomma...ho saputo dividere i pareri come poche altre volte nella mia vita.

Il prossimo anno, se mai parteciperò, eviterò di inserire anche la più banale esclamazione facilmente fraitendibile.
Verrò criticato per zelo eccessivo?

Per finire vi segnalo la bellissima recensione di UN POSTO MOLTO LONTANO DA QUI che è stata pubblicata nel blog di Dylan Berro e Laura Bellini.
Grazie ragazzi!

AGGIORNAMENTO

Piacevolmente sorpreso dalle tante testimonianze di amici scrittori e lettori apparse in coda al mio post, ho deciso di pubblicare qualche commento positivo scritto dai lettori-giudici che hanno esaminato l'incipit del romanzo eliminato.
Mi è stato chiesto anche in una pagina FB se ci fossero dei commenti favorevoli.
Giudicate voi.

"Incipit molto avvincente. Interessante il movimento in avanti e indietro della storia e risulta ben gestito il cambio di punti di vista nei singoli paragrafi. Ogni paragrafo si chiude con un cliffhanger che lascia in sospeso il lettore. I personaggi sono convincenti e ben tratteggiati. I dialoghi sono molto realistici (perfetto quello tra i due rapinatori/tossicodipendenti) e l’ambientazione è curata e credibile. Il linguaggio è accurato e preciso. Corretta la grammatica." Voto 8.67

"Un incipit curato nel linguaggio e nella coerenza. Il racconto è fluido e scorrevole, ben dosate le scene che si susseguono creando aspettativa e curiosità nel lettore." Voto 7.00 

"Bello. Scritto bene. Coinvolgente. Le storie dei protagonisti si alternano creando la giusta attesa nel lettore e non deludono. I personaggi sono ben disegnati e reali. I dialoghi sono ottimi, mai prevedibili o scontati. Questo romanzo è la prova che non è importante solo ciò di cui si scrive, ma come lo si scrive. Non ho molto altro da dire, se non che spero di leggere il resto quando arriverà in finale (perchè questo romanzo arriverà in finale, ne sono certo)." Voto 9.00

"Buon italiano, stile asciutto e scorrevole. La storia, quanto a originalità, mi sembra carente. I personaggi, comunque, sembrano interessanti, anche se appena accennati. Suggerirei un maggiore approfondimento, qualche ulteriore descrizione, un po' di suggestione, per rendere il tutto meno "veloce". Scorre tutto troppo in fretta e rischia di non rimanere nulla impresso. Tutto sommato, però incuriosisce, e si ha voglia di continuare a leggere. Credo sia già molto." Voto 6.67

"C'è qualcosa che muove curiosità in questo incipit. Cambio di scena molto ben congegnato, dialoghi credibili e scrittura scorrevole senza essere banale. Purtroppo il giudizio non può che essere parziale tuttavia i personaggi appaiono ben delineati, le descrizioni convincenti e le atmosfere che circondano ciascuna sequenza sono certamente calibrate. Punto di forza certamente l'elemento del dialogo tra i personaggi, davvero realistico. Molto buono nel complesso." Voto 6.67

Per quel che ho letto, mi piace. Trovo i personaggi interessanti e ben studiati. Descritti molto bene fin ora. L'unico punto che sottolineo è forse la troppa rapidità sulla scena della ragazza rapita. per i restanti personaggi invece le scene scorrono più lentamente. Credo che siano collegati in qualche modo no? bhe ammetto, sono curiosa. Voto 7.00

Ho trovato qualche voto più basso di quanto mi sarei aspettato leggendo il giudizio.
Non so se ci sia qualcosa di positivo in tutto questo e se arriverò mai a conquistare il podio delle bancarelle.
Ma almeno so che qualcuno...QUALCOSA...nel mio romanzo è riuscito a vederlo.
Grazie a voi...visionari.
E grazie a quel 9 solitario.

11 commenti:

  1. benvenuto nel mio mondo, amico mio! io non riesco a scendere a compromessi, per questo ho compreso che il mio posto è la stessa caverna dove abito da sempre, non gli scaffali di una libreria. per quanto mi riguarda, va bene così. tu invece, avendo già un precedente di pubblicazione, è giusto che percorri l'altra strada.
    PS: a me non hanno disturbato affatto scene e parole crude.

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  2. Caro Carlo, ho letto il tuo commento e posso garantirti che non sarebbe andato bene neanche se tu avessi usato un linguaggio "bene,bene" per consolarti ti riporto uno dei miei giudizi: "Storia leggera e leggibile, anche se con una trama prevedibile e personaggi poco originali. Una lettura che scorre abbastanza bene, ma un po' stereotipata e a tratti goffa, da inquadrarsi nel genere del romanzo rosa di facile lettura...... L'incipit è troncato a metà di una frase, e questo non aggiunge, ma anzi toglie alla storia, in quanto rimane una sensazione di incompletezza nel lettore che non favorisce un giudizio positivo. Prova quasi sufficiente." questo giudizio accompagnava un 5, l'incipit non era troncato a metà della frase, di sicuro non era la fine di un capitolo ma si trattata pur sempre di un incipit con il limite di 60000 battute. Non credo che da una lettura cosi breve chi ha espresso il giudizio abbia potuto prevedere la trama, il testo è di 385000 battute è piuttosto veloce e ne succedono tante di cose. Dal giudizio, messo giù cosi sembra che a causa della mia precisione e del mio rispetto delle regole ho meritato un 5. Il prossimo anno se parteciperò finirò il capitolo sforando il limite imposto cosi darò un nuovo pretesto per segnalarmi. Purtroppo chi ha paura di non essere all'altezza di un compito tende a sminuire gli avversari piuttosto che cercare di migliorarsi per raggiungerli.

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  3. Mi permetto di rispondere, avendo letto la segnalazione del tuo post su FB, perché abbiamo raggiunto la stessa media voti ;) Il mio problema invece è differente dal tuo, il mio linguaggio va bene, per i lettori, ma la storia, un romanzo di fantascienza distopico, è stato criticato per il contenuto. Troppo cattiva la società che immagino (si chiama distopia per qualche motivo...). Credo che in assoluto, quello che dispiace sia venire criticati su qualcosa che si ritiene corretto, come nel tuo caso. Gli autori sanno sempre qual è il punto debole del libro, inutile nascondersi dietro unito, lo sappiamo, a volte ci manca il coraggio di correggere. Ci si arrabbia quando la critica colpisce la parte che riteniamo migliore. Di certo tu sei bravo, hai avuto la sfortuna di incontrare lettori inadatti all'incipit, mi spiace molto per te, ma ti ringrazio anche. Il tuo caso mi incoraggia a non demordere! Scommetto che il romanzo verrà pubblicato prossimamente, così potrò leggerlo anche io :)) Intanto mi leggo l'ebook di "Un posto molto lontano da qui"

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  4. Che dirti, Carlo? Mi dispiace molto, il Torneo a volte è una macchina bastarda. Lo stralcio di giudizio che riporti è, a mio parere, aberrante: un lettore con una sensibilità così delicata da essere costretto a "chiudere il programma di lettura" per dare tregua alle candide pupille sporcate dalle parolacce? Ma da dove viene, dal Medioevo? In che mondo vive, questo?
    Lo trovo assurdo. Così come trovo assurdo a) che non sappia - perché è evidente - cosa sia una terza persona limitata e che, va da sé, il modo di parlare dei personaggi riflette la loro storia e la loro personalità e b) il discorso sul mettere un libro come questo sulle bancarelle (bancarelle?! vabbé, soprassediamo).
    Ho sempre pensato che al Torneo uno dovesse leggere e giudicare secondo il suo gusto, non mettendosi a fare da critico letterario, censore e ufficio marketing tutto insieme.
    Come al solito, in mezzo a tanti partecipanti validi, ci sono luminosi esempi di imbecillità. Massima solidarietà. (E comunque, mi rifiuto di credere che l'autore di Un posto molto lontano da qui abbia fatto un lavoro tale da meritarsi l'esclusione!)

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  5. Ciao, Carlo!
    mi dispiace un casino. Perchè uscire, dopo aver fatto l'unica cosa da fare, cioè far parlare i personaggi come DEVONO parlare è proprio la prova che qualcosa in questo torneo non funziona. Ho la sensazione che con te se ne siano 'andati' i migliori: come Gerry e Corrado, un vero peccato per il torneo. Ma voglio credere che il talento la sua TERZA VIA, se la trovi comunque. In un modo o nell'altro.
    Dante

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  6. Caro Carlo, anche per questo motivo ho deciso di non partecipare quest'anno. Il romanzo che ho pubblicato e che tu hai letto, era assolutamente il mio esperimento più commerciale, privo dei soliti fronzoli che tanto mi stanno a cuore. L'anno precedente invece, avevo spedito un mio romanzo, definiamolo fantasy, che narrava di una bambina molto particolare. E' stato nel cassetto un sacco di tempo, poi ho deciso di iscriverlo al concorso. I voti sono andati dal 4 (chi sosteneva che fosse totalmente da riscrivere) al 10 (chi sosteneva che fosse scritto bene, veloce e interessante). Ho fatto molta analisi e autocritica. Forse ha ragione chi legge, ma bisogna vedere se chi legge è in buona fede, se legge perché è obbligato a farlo, se è interessato al tuo genere. Quindi, se credi in quello che scrivi, qui a Genova diciamo "battitene u belin!" ;-) Scrivi...sempre...quello che la tua anima detta!!! Ciao

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  7. Ricordi che ti ho scritto in bacheca che non riuscivo a smettere di leggere il tuo romanzo UN POSTO MOLTO LONTANO DA QUI? L'ho finito la sera dopo (notte fonda) e questo è un buon segno...E' appassionante - i personaggi si fanno amare - forse perchè ho figli adolescenti e ho avuto l'impressione che davvero dietro i silenzi di quell'età possa nascondersi parte di quanto hai scritto. Però...Non voglio lasciarti in sospeso. Non è un però critico: è che ho avuto l'impressione, alle ultime pagine, di uno di quei risvegli improvvisi, di quando ti stai addormentando e già sogni, e ti senti cadere per ritrovarti con un brusco sussulto nel tuo letto. Significa che la storia è bella? che è brutta? Non lo so. Per me significa che devi continuare a pensarci anche dopo che hai letto l'ultima riga. Non credo che si possa chiedere di più a un libro. Volevo dirtelo.
    Elena

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  8. In questi giorni ho letto il tuo romanzo, non solo l’incipit e, a meno che non sia un imbecille di lettore, hai scritto una storia fulminate da numero uno quale tu sei.
    I personaggi sono ben delineati, trattati con stile preciso e mai asfissiante. Le vicende si susseguono con un ritmo serrato, si è quasi costretti a leggere in apnea e anche l’originalità è presente, senza se e senza ma. Qui non parliamo dei soliti vampiri succhia sangue, qui c’è un nuovo mondo da scoprire. Hai concepito una storia, che pur non appartenendo al mio genere preferito, è riuscita a trasportarmi in un ambiente fuori dagli schemi. In questo romanzo, del precedente, c’è solo lo stile, hai cambiato registro narrativo come solo i grandi scrittori si permettono di fare. Se hai voglia di raccontare tu lo fai, non ti sei venduto a un cliché di genere e questo per me è il segno del tuo valore.
    Complimenti Carlo e vai avanti. Scrivi il secondo libro perché non mi puoi lasciare in sospeso…
    Roberto Alba

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  9. Io non ho letto il tuo incipit e neanche "Un posto molto lontano da qui" ma faccio un secondo lavoro che mi porta ad essere molto critico riguardo ai libri che leggo. Quindi se vorrai un parere sincero molti su Facebook mi conoscono. Ti garantisco, inoltre, che il Torneo in questione è solo una macchina che funziona male. Il carburante siamo noi stessi, ma noi stessi siamo anche giudici e partecipanti. Erano messi in conto i franchi tiratori e devi sapere che ormai si sono specializzati a scrivere molto di più, a lasciare voti che non sono più il 2 o l'1 del primo Torneo e soprattutto scrivono, scrivono e affossano. E' solo una roulette. Oggi a me e domano a te. La bravura non c'entra, perché puoi essere lo scrittore più bravo del mondo ma se il tuo incipit cade in mani sbagliate... ZAG!
    Carlo non mollare. Ma non lo fate neanche altri.
    Simon O’connor

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    1. Simon ti farei un monumento... come fai a leggermi così bene nel pensiero? io ho definito il torneo una "roulette quasi russa" se va bene, bene! se va male inutile farsi troppi crucci meglio aver indossato fin da subito una bella fascia rossa attorno al capo.... su con la vita Carlo :-)

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  10. Grazie a tutti gli amici lettori che hanno voluto dire la loro. Alla fine di tutto penso che lo sbaglio sia tutto mio. Dovevo limare o eliminare del tutto la scena incriminata. Sapevo che il Torneo era disseminato di trappole di questo genere e ci sono cascato tutto intero come un fesso. Non mi fermerò qui e continuerò a scrivere sempre con la stessa passione di sempre.
    Un grazie immenso a Roberto Alba...uno scrittore sublime e un amico prezioso.
    Un grazie alla dolcissima Francesca...una fan della prima ora.
    Un grazie a Elena...sapere di aver suscitato un'emezione è sempre una grande gioia.
    Grazie a Carabba...l'intervista più attesa dell'anno.
    Grazie a Dante...troppo buono.
    Grazie a Guchi...allora lo hai letto? :-)
    E infine un abbraccio a tutti gli altri...grazie grazie grazie.
    SPERO DI ARRIVARE ALMENO ALLA BANCARELLE.

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