La mia avventura con la nuova edizione del Torneo di Gems è finita subito.
La mia storia non è passata tra i 200 romanzi entrati in semifinale grazie ai voti dei lettori.
15 persone che non conosco hanno letto le prime 40 pagine del mio romanzo urban-fantasy e alla fine dei conti ho preso un voto medio di 6.24 che mi ha precluso la possibilità di proseguire la gara.
Confesso di esserci rimasto male.
Non mi aspettavo un'esclusione e la botta è stata forte.
Ero consapevole di rischiare con un testo particolare e infatti sono stato penalizzato da alcune scelte precise.
Il mio è un romanzo pop...volutamente pop.
Gioca con gli stereotipi del genere e si diverte a mescolare le carte senza badare troppo "alla cosa giusta da scrivere".
Ho scritto le cose giuste per me.
E sono stato silurato.
Un dialogo tra due tossici è stato lo scoglio che mi ha fatto naufragare.
Linguaggio violento, volgare, crudo e inadeguato.
Pompino non si può dire. Fellatio forse sì.
Cazzo neanche a parlarne. Accipicchia invece sì.
Ora ci rido sopra.
Pensare a due tossici in pieno sballo che parlano come due accademici della Crusca mi sembra alquanto inverosimile.
Il linguaggio "parlato" dai personaggi racconta i personaggi stessi.
La loro visione del mondo.
Bisogna restare fedeli alla storia che si scrive e non temere di risultare "scomodi".
Ho terminato di leggere l'ultimo libro di racconti di Niccolò Ammaniti e ora mi chiedo come avrebbero giudicato un suo testo davanti a scene molto forti e particolari.
Silurato o premiato?
Sono certo che senza quella scena le cose sarebbero andate molto diversamente.
Un lettore ha persino smesso di leggere il testo dopo quel punto cruciale.
Turbato dal mio stile.
Ecco uno stralcio del giudizio:
"Però,
quello che è stato per me un vero shock è stato il leggere dal terzo capitolo
in poi. A malincuore, dopo una manciata di pagine, ho dovuto chiudere il
programma di lettura. Prevedo, anche se spero non sia così, che il linguaggio
usato venga segnalato. Capisco che lei abbia voluto riprodurre un ambiente che
nella realtà esiste, ma non vedo come un libro con questo linguaggio, anche se
reale, potrebbe mai essere posto sulle bancarelle. (...) Quindi, è
mio dovere farle notare che nessuno, o meglio una ristrettissima minoranza,
accetterebbero di sottostare a una narrazione di questo tipo."
Chi mi dice che uso pochi aggettivi e chi mi dice che ne uso troppi.
Chi mi dice che i dialoghi sono perfetti, reali e credibili e chi mi dice l'esatto contrario.
Chi mi dice che tratteggio bene i personaggi e chi mi dice che sono tutti piatti e banali.
Insomma...ho saputo dividere i pareri come poche altre volte nella mia vita.
Il prossimo anno, se mai parteciperò, eviterò di inserire anche la più banale esclamazione facilmente fraitendibile.
Verrò criticato per zelo eccessivo?
Per finire vi segnalo la bellissima recensione di UN POSTO MOLTO LONTANO DA QUI che è stata pubblicata nel blog di Dylan Berro e Laura Bellini.
Grazie ragazzi!
AGGIORNAMENTO
Piacevolmente sorpreso dalle tante testimonianze di amici scrittori e lettori apparse in coda al mio post, ho deciso di pubblicare qualche commento positivo scritto dai lettori-giudici che hanno esaminato l'incipit del romanzo eliminato.
Mi è stato chiesto anche in una pagina FB se ci fossero dei commenti favorevoli.
Giudicate voi.
"Incipit
molto avvincente. Interessante il movimento in avanti e indietro della storia e
risulta ben gestito il cambio di punti di vista nei singoli paragrafi. Ogni paragrafo si chiude con
un cliffhanger che lascia in sospeso il lettore. I personaggi sono convincenti
e ben tratteggiati.
I dialoghi sono molto realistici (perfetto quello tra i due
rapinatori/tossicodipendenti) e l’ambientazione è curata e
credibile. Il linguaggio è accurato e preciso. Corretta la grammatica." Voto 8.67
"Un
incipit curato nel linguaggio e nella coerenza. Il racconto è fluido e
scorrevole, ben dosate le scene che si susseguono creando aspettativa e
curiosità nel lettore." Voto 7.00
"Bello.
Scritto bene. Coinvolgente. Le storie dei protagonisti si alternano creando la
giusta attesa nel lettore e non deludono. I personaggi sono
ben disegnati e reali. I dialoghi sono ottimi, mai prevedibili o scontati.
Questo romanzo è la prova che non è importante solo ciò di cui si scrive, ma come lo si scrive. Non ho molto altro
da dire, se non che spero di leggere il resto quando arriverà in finale (perchè
questo romanzo arriverà in finale, ne sono certo)." Voto 9.00
"Buon
italiano, stile asciutto e scorrevole. La storia, quanto a originalità, mi
sembra carente. I personaggi, comunque, sembrano interessanti, anche se appena
accennati. Suggerirei un maggiore approfondimento, qualche ulteriore
descrizione, un po' di suggestione, per rendere il tutto meno
"veloce". Scorre tutto troppo in fretta e rischia di non rimanere
nulla impresso. Tutto sommato, però incuriosisce, e si ha voglia di continuare
a leggere. Credo sia già molto." Voto 6.67
"C'è
qualcosa che muove curiosità in questo incipit. Cambio di scena molto ben
congegnato, dialoghi credibili e scrittura scorrevole senza essere banale.
Purtroppo il giudizio non può che essere parziale tuttavia i personaggi
appaiono ben delineati, le descrizioni convincenti e le atmosfere che
circondano ciascuna sequenza sono certamente calibrate. Punto di forza
certamente l'elemento del dialogo tra i personaggi, davvero realistico. Molto
buono nel complesso." Voto 6.67
Per quel
che ho letto, mi piace. Trovo i personaggi interessanti e ben studiati.
Descritti molto bene fin ora. L'unico punto che sottolineo è forse la troppa
rapidità sulla scena della ragazza rapita. per i restanti personaggi invece le
scene scorrono più lentamente. Credo che siano collegati in qualche modo no?
bhe ammetto, sono curiosa. Voto 7.00
Ho trovato qualche voto più basso di quanto mi sarei aspettato leggendo il giudizio.
Non so se ci sia qualcosa di positivo in tutto questo e se arriverò mai a conquistare il podio delle bancarelle.
Ma almeno so che qualcuno...QUALCOSA...nel mio romanzo è riuscito a vederlo.
Grazie a voi...visionari.
E grazie a quel 9 solitario.