sabato 24 settembre 2011

IL COMMISSARIO CHE NON ESISTE


E' da un po' di sere che in ristorante vengono a mangiare una decina di poliziotti.
C'è un corso di addestramento organizzato in una base NATO e loro, la sera, dopo esercitazioni, esercizi, aggiornamenti e studio di nuove tecniche di persuasione e indagine, si ritrovano felici e allegri, per mangiare in compagnia e parlare - poco - di cose che non capisco.
Sono personaggi curiosi.
C'è il Capo che prenota e ci sono poliziotti di diverse età e origini geografiche (Livorno, Roma, Napoli...) che fumano molto (escono ovviamente fuori) bevono molto e mangiano moltissimo.
Alcuni sono palestratissimi e sorridono tutti pochissimo.
In compenso scassano il cazzo parecchio, con continue richieste e stressanti chiamate al tavolo per la più piccola e stupida esigenza.


Guardandoli e studiandoli con attenzione mi sono chiesto, anche stasera, come potrei mai ispirarmi a questi elementi per creare un commissario letterario convincente, interessante, curioso, umano, imprevedibile.
Vanno molto di moda i commissari, questo si sa, e molti esordienti (e non solo) provano a creare un commissario che possa (semmai) diventare, con una botta di culo e di vendite, un personaggio seriale.
Io ci ho pensato, non lo nego, ma non ho mai seguito i consigli degli amici che mi dicevano di svoltare creando qualcosa di simile.
Non so nulla di come funziona un commissariato e per scrivere una storia credibile dovrei capire qualcosa di divise, armi, ruoli, sistemi di indagine, e invece io ignoro tutto.
O, per meglio dire, ho un'impanatura cinematografica e televisiva che deve molto all'America e poco al nostro povero Stivale.


Però, se dovessi mai ispirarmi a qualcuno per creare il mio commissario, prenderei esempio da tutti meno che da questa combricola di iper-vitamici depressi e convinti.
Molto meglio un mix del commissario Bassettoni e del commissario Winchester della serie Simpson.
Che ne pensate?


O potrei, al massimo, rivolgermi al commissario dei commissari.
Il più bello, furbo, ironico e vincente nella sua normalità.


P.S. - non ho mai letto un solo giallo della serie Montalbano e non ho mai visto un solo episodio della serie TV.
Ci vado sulla fiducia.
Ma il mio preferito resta, anche se non era un commissario ma un tenente (c'è differenza vero?) lui e soltanto lui...l'insuperabile Colombo!


C.D.

3 commenti:

  1. Premetto di non amare molto i polizieschi e comunque ogni omaggio al genere. Io seguirei la figura del commissario dei Simpson, ma attraverso il racconto del figlio Ralph che ormai settacinquenne è diventato presidente del consiglio di uno stato europeo a forma di stivale.....

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  2. Da appassionata di 'gialli' (letterari e televisivi) ... IL TENENTE COLOMBO è MERAVIGLIOSO!

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  3. Carlo ti suggerisco un'idea: un commissario sotto copertura, che lavora in un ristorante e che ha un' aspirazione segreta, quella di diventare scrittore. Oh... e lo diventerà, solo che sarà costretto, ahilui, a pubblicare con uno pseudonimo :D
    (Artemisia)

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