martedì 9 agosto 2011

UNA STRISCIA DI BAVA



Inventate per gioco, abbandonate nel mondo delle pietre silenziose, vittime dei miei umori, graficamente instabili, tornano LE LUMACHINE.

Qualcuno sarà contento/a.

Alias

domenica 7 agosto 2011

CARTOLINA


Agosto: tempo di vacanze per molte persone.
Ci sono amici e parenti che partono per luoghi lontani e a volte vieni a sapere dell'esistenza di queste migrazioni solo per una pura casualità (qualcuno che ti dice che ha sentito da un altro che forse tizio è partito ma non è sicuro-sicuro che caio avesse le informazioni precise...)
Chiuso nella mia vita da cameriere, non mi rendo conto dello scorrere del tempo e dei passaggi, delle mutazioni, delle variazioni che si muovono altrove.
Posso stupirmi di un amico che parte per un viaggio senza dirmi niente?
No, che non posso, se poi penso che quello stesso amico non mi chiama da un po' troppo tempo neanche per chiedermi come mi girano le stelle.
Come dire...smetti semplicemente di stupirti per questa omertà specifica, vacanziera.
In estate tutti hanno i loro cazzi da grattare e non hanno molto tempo per i cazzi altrui.
Qualcuno mi ha consigliato di prendere con meno passionalità le interferenze della vita.
Imparare a farmi scivolare le cose sulla pelle sarebbe più salutare per la mia sudorazione emotiva.
E poi c'è sempre chi è pronto a dirti che quella volta hai mancato con le parole, i gesti e i pensieri.
Nessuno è perfetto.
Io meno che mai.
Forse ci lamentiamo tutti delle stesse cose e poi facciamo tutti gli stessi errori che imputiamo ai comportamenti altrui.

L'altro giorno, parlando con mia madre, ho capito da dove mi arriva questa eccessiva apprensione affettiva che mi fa rodere il fegato e girare i neuroni a mille.
Chiacchierando al telefono mi dice: "Lo sai che tua zia mi ha mandato una cartolina da New York?"
Ed io: "Davvero?"
Fingendo di cadere dalle nuvole.
"Si!", mi risponde con una voce secca e neutra. "E sai che ci ha scritto sopra?"
Inizio a ipotizzare messaggi simpatici, ironici, affettuosi, carini, soprendenti, allegri, complici e mi dico: "Se hanno speso tempo e denaro per spedire una cartolina avranno scritto qualcosa di davvero speciale".
"No, mamma, non lo so cosa ti ha scritto", ribatto, cercando di sembrare interessatissimo alle sue parole.
"Cordiali saluti...capisci? Mi ha scritto solo cordiali saluti!"

Cara mamma, ora so chi è la colpevole per la mia eccessiva attenzione ai particolari.
Sei tu, tu e solo tu la portatrice del gene "degenere".
Ho chiuso il telefono sorridendo dopo aver ridimensionato la notizia con un "E' stata comunque carina a ricordarsi di te, non trovi?"
"E certo..." mi ha risposto mia madre. "...scritta davvero con il cuore!"
Solo dopo ho pensato di non aver chiesto a mia madre il tipo di immagine immortalata nella cartolina.
Escluse le torri gemelle...cosa rimane?

C.D.

mercoledì 3 agosto 2011

LA TIGRE SOTTO IL MOTORINO


Vi ho già parlato di Coda Mozza, la gatta che vive in un giardino vicino al ristorante.
Tra un parto e l'altro (è sempre in dolce attesa) bazzica dalle nostre parti per rimediare un po' di cibo dai clienti o da qualcuno del personale, e nell'attesa del premio si nasconde sotto il motorino di Nosferatu (il mio principale) e aspetta di ricevere una testa di pesce o un pezzo di calamaro. In un certo senso l'abbiamo adottata e vederla sempre lì ci fa piacere. E' una presenza silenziosa e attenta. Due occhi gialli che non puoi non notare. Quando non si fa vedere ci allarmiamo e ci chiediamo dove sia e se ci sono dei problemi.

Domenica mattina, in pieno servizio, mentre mi trovavo fuori a seguire i tavoli sul marciapiede, vedo una coppia di signori di mezz'età che avanza con il cane al guinzaglio. Camminano e parlano animatamente. Sono un po' strani e attirano la mia attenzione.
Coda Mozza, nascosta sotto il motorino, non è molto visibile, se ne accorge solo il cane quando passano vicino alla moto parcheggiata. Il cane, un incrocio tra un bassotto e qualcos'altro, lo annusa allungando il collo tozzo e qui succede l'incredibile: il gatto più tranquillo del mondo si trasforma in una tigre!
Assalta il cane aggrappandonsi alla sua schiena e sferra fendenti micidiali con le unghie.
Il cane guaisce, la signora tira il guinzaglio e il bassotto-mix vola tra le sue braccia, mentre il marito, con il giornale arrotolato, cerca di colpire la gatta impazzita.
"Il mio bambinoooooo..." urla la donna. "Maledetta gatta...maledettaaaaaaa...lo sapevo che dovevo uscire con il bastone. Ma il gatto è vostro?" mi chiede con gli occhi fuori dalle orbite.
"No, signora" rispondo. "E' un gatto randagio".
La coppia si allontana inveendo contro il gatto e io posso finalmente scoppiare a ridere liberamente.
I clienti seduti ai tavoli restano allibiti dalla crisi isterica della signora.

Epilogo: ieri la signora allucinata è tornata e ci ha chiesto se i vigili sono passati a catturare la gatta pericolosa. Aveva fatto un esposto telefonico ai vigili e voleva sapere se poteva tornare a camminare per quella strada con il suo "bambino" al guinzaglio senza la paura di un agguato.
Il mio collega Puzzone le ha risposto di stare tranquilla: il gatto era stato internato in modo coatto. La signora è andata via con un viso molto più sereno e disteso.

Per evitare altri incidenti abbiamo piazzato un cartello sulla moto di Nosferatu.


E' stato necessario farlo quando abbiamo scoperto dai racconti dei condomini che la tigre mignon attacca tutti i cani (e di tutte le taglie) che passano per quella strada.
Ma vuoi vedere che quella coda mozza è il frutto dell'aggressione di un cane?
Ci metterei la firma.
 
C.D.